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Correzione del capezzolo introflesso

Plastica del capezzolo retratto


Il capezzolo introflesso è un’anomalia piuttosto frequente, talvolta di origine genetica, la cui causa principale è data da dotti galattofori troppo corti che impediscono al capezzolo di estroflettersi totalmente. Oltre a rappresentare un inestetismo il capezzolo retratto può portare ad ostacolare l’igiene e l’allattamento.

Esistono vari gradi di tale anomalia; nei casi più lievi si può ricorrere a particolari dispositivi che creando dall’esterno un sottovuoto con pressione negativa spingono il capezzolo in fuori mentre nelle forme più gravi la correzione è chirurgica.

Tale correzione avviene in modo duraturo solo attraverso la sezione dei dotti galattofori retratti (accettando l’impossibilità di allattare, del resto già implicita nel difetto) estroflettendo il capezzolo così liberato e stabilizzandone la nuova posizione con lembi locali.

Le cicatrici, posizionate lateralmente al capezzolo, sono poco visibili già da subito e tendono ad attenuarsi ulteriormente fino a scomparire con il tempo.

L’intervento dura circa 20 minuti per parte e si svolge in anestesia locale, in regime ambulatoriale.

La normale attività quotidiana e lavorativa può essere ripresa da subito, mentre l’attività sportiva va sospesa per 1 - 2 settimane.

Lo Studio Medico della Dr.ssa Sandra Baldi Balmelli è a vostra completa disposizione per informazioni più dettagliate attraverso una consulenza specialistica personalizzata.