La mastoplastica additiva secondaria è l’intervento che può rendersi necessario qualora bisognasse rimpiazzare impianti di vecchia generazione che si sono deteriorati nel tempo (sia in presenza che in assenza di una rottura protesica) o nel caso di una contrattura capsulare, ovvero la graduale distorsione delle mammelle causata da un’eccessiva reazione da corpo estraneo. Dislocazione delle protesi, indurimento doloroso dei seni e insorgere di asimmetrie sono fra i sintomi più comuni della contrattura capsulare o di una rottura di protesi mammarie. La diagnosi clinica viene confermata solitamente da una sonografia mammaria e/o da una risonanza magnetica nucleare.
In altri casi più semplici di mastoplastica additiva secondaria la domanda di sostituzione non è invece legata alle conseguenze del pregresso intervento di aumento di seno ma al mero desiderio di nuovi volumi e forme mammarie.
L'intervento di sostituzione protesica consiste essenzialmente nella rimozione delle vecchie protesi e della capsula circostante (“capsulectomia”), in genere attraverso le cicatrici preesistenti, e nell’inserimento di nuove protesi variando o meno, a seconda delle necessità, il piano d'inserimento dell'impianto (retroghiandolare o retromuscolare).
L’intervento dura poco più di un’ora e si svolge in anestesia generale, in regime stazionario o ambulatoriale.
I dolori postoperatori sono ben controllati con comuni analgesici. I drenaggi vengono rimossi a seconda delle perdite dopo 24 - 72 ore. E’ necessario indossare un reggiseno contenitivo giorno e notte per 6 settimane dall’intervento.
La normale attività quotidiana e lavorativa come pure la guida dell’automobile può essere ripresa, a seconda dell’attività svolta, nel giro di 2 settimane, mentre l’attività sportiva va sospesa per almeno 6 - 8 settimane.
Lo Studio Medico della Dr.ssa Sandra Baldi Balmelli è a vostra completa disposizione per informazioni più dettagliate attraverso una consulenza specialistica personalizzata.
