La cicatrizzazione è un processo essenziale del nostro corpo grazie al quale vengono riparati i danni causati da traumi di ogni genere. L’aspetto definitivo di una cicatrice, che solitamente è il risultato di un lungo processo di maturazione (in media della durata di 1-2 anni), dipende da parecchie variabili fra le quali l’agente lesivo e il tipo di trauma (ferita chirurgica, lacero-contusa, da ustione ecc.) l’età, lo stato di salute e il tipo di pelle del paziente, le caratteristiche del tessuto che è stato coinvolto e la localizzazione. Alcune parti del corpo infatti cicatrizzano meglio e più velocemente di altre che invece lasciano residuare segni più evidenti. In ogni caso le cicatrici sono segni permanenti che possono sì migliorare nel tempo ma mai scomparire completamente. Qualsiasi intervento chirurgico rivolto al miglioramento di cicatrici si propone quindi unicamente di renderle meno visibili e più accettabili.
Una cicatrice normale nei corso dei primi 3 - 6 mesi dall’insorgenza appare arrossata e pruriginosa. In seguito, con il passare del tempo, si schiarisce gradualmente fino ad assumere un colore simile a quello della pelle circostante e si ammorbidisce. Le cicatrici che per contro non seguono un normale processo di guarigione sono dette cicatrici ipotrofiche quando si presentano sottili e avallate, ipertrofiche quando sono particolarmente arrossate, ispessite e pruriginose e cheloidee quando si presentano morfologicamente come le cicatrici ipertrofiche ma in più superano notevolmente le dimensioni della ferita da cui hanno preso origine. Quest’ultime sono praticamente sempre causate da una predisposizione individuale.
Una cicatrice stabilizzata non è più influenzabile da alcun trattamento conservativo mentre una cicatrice ancora fresca o attiva può venire modellata grazie a massaggi regolari con creme specifiche o all’applicazione di speciali cerotti al silicone che esercitano una discreta ma continua pressione sulla cicatrice contrastando in tal modo la tendenza all’ipertrofia. Iniezioni all’interno delle cicatrici di preparati a base di cortisone aiutano ad ammorbidire cicatrici ispessite. È sempre opportuno evitare l’esposizione solare di cicatrici non ancora stabilizzate.
In presenza di cicatrici stabilizzate con inestetismi o limitazioni funzionali viene posta l’indicazione alla correzione chirurgica. A seconda dei casi vengono utilizzate svariate tecniche volte ad ottenere una cicatrice sottile, situata sullo stesso piano della cute circostante e possibilmente nascosta in solchi e pieghe naturali in modo da risultare poco visibile.
Le tecniche chirurgiche correttive spaziano dall’escissione semplice in caso di cicatrici eccessivamente larghe o in presenza di cicatrici trasversali lasciate da punti di sutura, alle plastiche a Z, a V-Y e a W multipla in caso sia necessario allungare una cicatrice o cambiarne la direzione, all’escissione seriale (in più sedute) o all’espansione cutanea per mezzo di espansori cutanei piazzati sotto la pelle sana nelle vicinanze delle cicatrici, la cui espansione graduale tramite l’iniezione di una soluzione fisiologica dilata progressivamente la pelle sana che viene poi utilizzata per riparare cicatrici estese, alla correzione di cicatrici complesse mediante innesti di cute o lembi cutanei locali. Last but not least nel caso di aderenze cicatriziali profonde si può ottenere un miglioramento sostanziale tramite lipofilling.
La correzione delle cicatrici avviene generalmente in anestesia locale in regime ambulatoriale, in casi complessi per contro in anestesia generale.
I dolori postoperatori sono di lieve entità e ben controllati con comuni analgesici.
La normale attività quotidiana e lavorativa può essere ripresa solitamente da subito, mentre l’attività sportiva va sospesa per 2 - 4 settimane a seconda della localizzazione della cicatrice.
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